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Intervista a LUCIA ROSELLON della Clinica PHI FERTILITY

Perché abbiamo scelto di conoscere meglio PHI FERTILITY (VITHAS FERTILITY CENTER)?

Phi Fertility Center è l’unità interna di riproduzione assistita dell’ospedale “Vithas Perpetuo Socorso International Hospital” di Alicante. Ancora poco conosciuta in Italia, merita fiducia perché composta da uno staff di seri professionisti e vanta la certificazione della Joint Commission per la Spagna, la più alta certificazione di qualità nel settore ospedaliero. Vithas Fertility Center è la prima ed unica unità in Spagna che ha l’accreditamento sanitario in base all’ultimo decreto sulla Riproduzione Assistita e la banca di gameti ed embrioni [Regio decreto legge 9/2014].

  • CLINICHE E.: Lucia, siamo curiosi di conoscere alcune delle tecniche all’avanguardia che contraddistinguono i vostri trattamenti:
  • Cos’è il MIFERT&i?

LUCIA R.: E’ un test che  viene indicato nei casi di fallimento d’impianto o nei casi di aborti spontanei ricorrenti. Permette di studiare non solo la finestra d’impianto con un nuovo pannello trascrittomico, ma fornisce anche la possibilità di conoscere lo stato immunitario dell’endometrio e come questo interagisce con il microbiota (“Tutti i microrganismi dell’intestino, in parte autoctoni e in parte di origine ambientale, fanno parte del cosiddetto microbiota, ovvero l’insieme di tutti i microbi che abitano dentro e sulla superficie del nostro corpo”).

  • CLINICHE E.: A tal proposito, come si può migliorare la fertilità con cure naturali?

LUCIA R.: Si potrebbe dire molto in proposito, ma in breve si può atraverso l’uso di vitamine e probiotici e anche l’uso di ovuli vaginali che si prendono 8 giorni prima del trasferimento… Per esempio in commercio c’è un farmaco, sotto forma di ovuli, che favorisce il ripristino della normale condizione fisiologica endovaginale. L’applicazione del gelificante forma sulla mucosa vaginale un idrogel dopo pochi minuti dal dissolvimento delle capsule. Tale idrogel aderisce alla parete vaginale, producendo una barriera fisica nei confronti dei microrganismi potenzialmente patogeni..

  • Abbiamo letto che utilizzate il Siero Intralipids, di cosa si tratta?

LUCIA R.: E’ un Siero endovenoso composto di acidi grassi essenziali e anche vitamine, che si somministra con un contagocce dopo il trasferimento embrionario, favorisce l’impianto in quanto migliora la qualità endometriale. Può aiutare l’impianto e non ha nessun effetto collaterale indesiderato.

  • Cos’è la Coltura embrionale in ipossia?

LUCIA R.: È una tecnica che consiste nella coltura degli embrioni in atmosfera di ipossia (si riduce la quantità d’ossigeno per creare un ambiente simile a quello dell’utero nel momento dell’ impianto e favorire l’attecchimento)..

  • CLINICHE E.: Quello di cui molte donne si lamentano è la lentezza con cui ricevono informazioni o risposte alle domande formulate via e- mail alle cliniche..

LUCIA R.: Sono assolutamente d’accordo, tutto quello che preoccupa una nostra paziente è un’urgenza per noi. Non tutte sono domande di vita o  di morte, assolutamente, ma, anche se non sono cose gravi, è importante e urgente per la serenità e la tranquillità delle pazienti, rispondere; sapere che qualcuno ti è vicino ed è sempre reperibile, da molta fiducia e serenità. Per quanto riguarda il nostro team di coordinatrici e per me in prima persona come direttrice referente è importantissimo rispondere quanto prima possibile, e usare anche tutti i mezzi tecnologici a nostra disposizione che ci aiutano a rendere veloce la comunicazione e colmare il divario. Siamo consapevoli che molte donne sono lontane e non possono venire in clinica per parlare direttamente con l’equipe e che l’attesa allunga l’angoscia. Questo non predispone bene le pazienti e secondo noi è estremamente deleterio affrontare con questo stato d’animo il percorso di pma; pertanto noi coordinatrici dobbiamo sapere come gestire e rispondere alle varie domande e bisogni. Se mi fanno una domanda e si tratta ad esempio di un consulto medico, anche se non ho i dottori sempre accanto, cerco di informarmi quanto prima e dare risposte rapide e precise, sia tramite whatsapp, skype, telefono o email, sono sempre reperibile.

  • CLINICHE E.: Sappiamo per certo che quanto ci racconti è veritiero perché abbiamo constatato noi stessi la vostra celerità nelle comunicazioni tra di noi e anche con le pazienti.

CLINICHE E.: In diverse cliniche vengono prescritti solo gli esami standard, senza particolari approfondimenti.. Da qui deriva lo scontento maggiore di molte pazienti. Riteniamo che sia importantissima la personalizzazione della terapia in base a chi si ha davanti..spesso la terapia è standard x tutte…

LUCIA R.: Non posso parlare del percorso eseguito negli altri centri, ma da noi si cerca sempre di andare al dunque di ogni singolo caso e storia medica, senza sprecare tempo o soldi. Tuttavia ci sono esami, analisi e test che sono sempre comuni e che servono come punto di partenza per approfondire poi nel particolare …

Si cerca di riempire una storia personale anche medica, per conoscere le terapie e i tentativi precedenti, i medicinali usati, gli esiti e non ultimo l’ascolto della paziente, della sua esperienza e della sua storia personale. Si richiede tutto quanto il necessario per raggiungere una gravidanza salutare quanto prima possibile.

CLINICHE E.: Perché non vengono richiesti i dosaggi ormonali durante e dopo la stimolazione o il transfer ?

LUCIA R.: Innanzitutto sono molto diverse le cure e le terapie per l’omologa  rispetto all’ eterologa e viceversa. Nei trattamenti di stimolazione ovarica per eseguire una Fivet / icsi, prima di iniziare, si devono controllare vari dosaggi ormonali: Fsh, estradiolo e progesterone; serviranno ad aggiustare il dosaggio e la cura, e prima del Pick up per valutare quando la paziente è pronta. Dopo il trasferimento però, non è necessario.

Invece se parliamo di una eterologa  o di una preparazione endometriale per un trasferimento di embrioni, non è tanto importante e non si da importanza ad altro che al progesterone, prima di tutto. La funzione ormonale ovarica è stata ridotta dalla puntura di un farmaco (il Decapeptyl  3,75), perciò gli esiti ormonali sono controllati dalla cura che si fa..Ormoni come tsh e fsh, non hanno niente a vedere con la crescita dell’endometrio in quanto hanno una funzione soltanto ovarica, quindi non servono, invece l’unica cosa importante è assumere l’estradiolo (Progynova) in modo da aiutarne la crescita dell’endometrio.

  • CLINICHE E.: Molte tra coloro che devono eseguire indagini, preferirebbero fare isteroscopia con biopsia direttamente nella clinica prescelta…

LUCIA R.: La Phi Fertility è un centro in cui si eseguono trattamenti di fecondazione assistita sia omologa che eterologa. Negli ultimi anni la Phi Fertility è diventata uno dei più grandi e conosciuti centri per la sterilità di coppia in Spagna grazie ad un’equipe internazionale di medici e biologi in grado di garantire i più alti standard diagnostici e terapeutici. Essendo all’interno dell’ Ospedale Vithas Perpetuo Internacional , la nostra equipe comprende tutti i tipi di specialità, quindi da noi si possono fare tutti i tipi di esami, le analisi o test. Tuttavia, ci sono esami che, per evitare spese superflue e viaggi, si possono eseguire in Italia e inviare al nostro team medico referti o esiti da valutare. Si consiglia il tutto a vantaggio di ogni coppia, anche in funzione delle possibilità economiche e di tempo di ciascuna.

  • CLINICHE E.: Se per una donna sospettate una POF (Premature ovarian failure)- menopausa precoce (spontana o indotta), quali esami consigliate per verificare la riserva ovarica? E’ bene verificare il dosaggio dell’ormone FSH e il dosaggio degli estrogeni (17 beta estradiolo)?

LUCIA R.: Si consiglia il dosaggio dell’AMH e un’ecografia per fare un conteggio follicolare (conta dei follicoli antrali). L’ormone antimulleriano (AMH) aggiunge informazioni più utili rispetto all’FSH e al beta estradiolo, le cui oscillazioni non li rendono completamente affidabili nella diagnosi di Menopausa precoce.

CLINICHE E.: Quali sono i valori di AMH sotto i quali non effettuate piu’ tentativi di pma omologa?

 LUCIA R.: Dipende del caso, ma la nostra equipe medica non si focalizza soltanto sul valore. Una donna può avere un esito alto di AMH ma, se ha un’età superiore ai 42 anni, vuol dire che anche se la sua riserva ovarica è buona, la qualità di quegli ovociti non sarà quella giusta. Gli ovociti crescono con noi donne dalla nascita, non ne nascono di nuovi lungo il corso della vita. E’ una questione biologica che riguarda tutte noi donne e che spesso non si conosce. Purtroppo il fatto che il nostro corpo non crei dei nuovi ovociti, determina il fatto che questi invecchino con noi. Vuol dire che perdono qualità genetica e questo farà si che probabilmente non si feconderanno, e quelli che si feconderanno forse finiranno in aborti o potranno essere embrioni con delle malattie o mutazioni importanti.

  • CLINICHE E.: Tutto chiaro, ma se invece si trattasse di una donna giovane a cui si esaurisce la riserva ovarica prematuramente?

Quanti percorsi di pma omologa ritenete eticamente corretti prima di proporre un’eterologa?

LUCIA R.: Il massimo numero di tentativi di omologa sono 3. Se dopo 3 tentativi non si è raggiunta la gravidanza, dal punto di vista del nostro team medico è inutile riprovare. Dopo il primo tentativo si capirà se la cura era quella giusta in modo da avere un pick up abbondante per quanto possibile( in base alla riserva ovarica); si capirà anche se il campione di liquido seminale ha fatto il “suo lavoro” di fecondare il massimo numero di ovociti e finalmente capiremmo se gli embrioni avevano abbastanza qualità per arrivare almeno al giorno 3°. Dal 2° e dal 3° tentativo ci sono cose che si possono risolvere e sistemare dal punto di vista dei farmaci,  della cura e delle tecniche di fecondazione utilizzate. Ma dopo quello… è inutile accanirsi,  perché non c’è altro da fare; purtroppo la qualità degli ovociti ha un peso importante e non si può sistemare..In questo caso si deve cambiare strada e procedere con una eterologa.

  • CLINICHE E.: Alcune donne vorrebbero sapere nel dettaglio cosa succederà prima del transfer…spesso le cliniche non approfondiscono questa cosa .. :
  • CLINICHE E.: Cosa viene somministrato alla madre ricevente in attesa del tranfer, quale terapia?

LUCIA R.: La cura è quella che serve a far crescere l’endometrio: farmaci ormonali, l’Estradiolo che sarebbe il Progynova, il Progesterone, il Progeffik o Prometrium.

CLINICHE E.: Qual è la procedura e il percorso che si segue con il vostro centro?

LUCIA R.: Ogni coppia è presa in carico specificatamente da una nostra assistente internazionale che accompagna e guida la coppia in ogni step del percorso diagnostico-terapeutico personalizzato, indicato dalla nostra equipe medica. Dalla prima email si cerca di avvicinare la coppia al percorso da affrontare. Si spiegano brevemente alcuni passaggi importanti, sia per l’organizzazione del trattamento, che dei servizi che offriamo. Il primo approccio alla Phi Fertility potrà realizzarsi sia personalmente, sia tramite video-conferenza Skype. Il ginecologo di fiducia in Italia farà il monitoraggio e seguirà la paziente nella cura che l’equipe medica della Phi Fertility ha deciso di somministrare. Eviteremmo in quel modo viaggi inutili e tutto si potrà fare in due viaggi ad Alicante. Il giorno dopo il Pick up, Il laboratorio della Phi Fertility confermerà l’avvenuta fecondazione, e continuerà a tenerla continuamente informata sullo sviluppo embrionario. Il trasferimento si farà nel giorno 5° di sviluppo embrionale, fase di blastocisti.

Gli embrioni vitali non trasferiti, saranno congelati per eventuali trasferimenti  futuri. Dopo il trasferimento, che si farà in sala operatoria senza anestesia o sedazione, dato che è una procedura semplice e indolore, sarà libera per il viaggio di ritorno a casa in aereo, macchina o treno.

  • CLINICHE E.: Sempre in 5° giorno? non trasferite mai in 3° giornata? E se gli embrioni non arrivassero al giorno 5°?

LUCIA R.: Si, sempre, se è un trattamento di pma eterologa. Può capitare in terza giornata solo con fivet/ icsi e ovocita proprie. Non trasferiamo mai nel giorno 3° se si tratta di ovodonazione, perché, in questo caso, avremo sempre abbastanza embrioni da sviluppare, tanto da avere la certezza che almeno 4 arriveranno allo stadio di blastocisti (che è la nostra garanzia di trattamento). Questa non è magia, è una questione di numeri. Se diamo un ciclo esclusivo di donazione ad una coppia , avremo tanti ovociti da essere tranquilli che, anche se si ridurranno lungo lo sviluppo embrionario e si perderanno alcuni embrioni nel percorso, almeno 4 ne resteranno comunque. Invece se si parla di omologa, è più probabile che ci troveremo un numero più basso di ovociti quindi, se riteniamo che in laboratorio non arriveranno al giorno 5°, per garantire un impianto, si trasferiranno in 3° giornata…. la cavità uterina è il migliore incubatore al mondo! 

  • CLINICHE E.: Tutte le pazienti vorrebbero conoscere bene il grado e la classe degli embrioni / blastocisti..

LUCIA R.: In generale possiamo dire che è difficile capire quale sia la qualità giusta degli embrioni per ciascun caso, o la giusta percentuale per far partire una gravidanza.  I nostri pazienti però parlano di questo direttamente con l’embriologa direttrice del nostro laboratorio. Si tengono aggiornati i pazienti dal momento della fecondazione fino al 5° giorno di sviluppo (stadio di blastocisti). Il giorno del trasferimento, prima di fare l’intervento, la direttrice comunica, direttamente alle coppie, l’informazione dell’ intero percorso di sviluppo degli embrioni; vengono mostrate anche le fotografie degli embrioni scelti. Da noi si trasferiscono soltanto embrioni di grado A o B, entrambi eccellenti.

 CLINICHE E.: Spesso le coppie si chiedono se c’è un piccolo sconto per un secondo tentativo (qualora il primo non vada a buon fine)?

LUCIA R.: Si, si cerca sempre di aiutare per quanto possibile. Anche se le nostre percentuali di successo sono tanto alte dal primo tentativo, c’è sempre un piccolo sconto fra il 10 ed il 15% per secondi tentativi. 

CLINICHE E.: Chi deve fare ovodonazione deve comunque fare una stimolazione ormonale? E chi deve fare una embriodonazione/embrioadozione?

LUCIA R.: La cura e la preparazione sono sempre le stesse per questi due trattamenti. in dettaglio è una preparazione endometriale, quindi si, è una cura ormonale ma che cerca soltanto di far crescere l’endometrio (che costituisce le mura che ricoprono la cavità uterina). L’unica differenza è costituita dal fatto che nel caso dell’ovodonazione, da noi si esegue un trasferimento embrionario a fresco e, nel caso dell’embrioadozione, con embrioni scongelati.

  • CLINICHE E.: Sentiamo parlare di trasferimento degli embrioni su “ciclo naturale” …in quali casi voi lo consigliate ?

LUCIA R.: Il nostro team lo sconsiglia per la maggioranza dei casi, perché non è facile organizzare un percorso di procreazione assistita senza neanche un “aiuto/sostegno” per il successo del trattamento. Sarebbe indicato unicamente per pazienti con dei problemi specifici, da trattare esclusivamente con alcuni farmaci (che si danno lungo la preparazione), che non sono dannosi, sono costituiti dall’ormone che in un ciclo mestruale produciamo nel nostro corpo, semplicemente porta ad esiti più elevati, in modo da favorire la crescita endometriale.

CLINICHE E.: PARLIAMO DEL PRO-GESTERONEl’ormone che favorisce la gestazione. Dopo il tranfer viene sempre prescritto il progesterone? In che dosi? Il dosaggio e’ personale, a seconda della donna ricevente e della categoria degli embrioni trasferiti o e’ sempre uguale per tutte?

LUCIA R.:  Il progesterone rende ricettivo l’utero materno; se la produzione di progesterone è insufficiente l’embrione non si annida o vi è un rischio elevato di aborto. Rilassa la muscolatura uterina favorendo l’inizio della gravidanza.

Il progesterone (ovuli vaginali PROMETRIUM O PROGEFFIK) si aggiunge dal giorno del pick up della donatrice, se si parla di una eterologa: 5 giorni prima del trasferimento. Questo medicinale, nel dosaggio giusto per ogni donna (di solito 800mg/ giorno) è di massima importanza: non aiuta a far crescere l’endometrio, che a quel punto sarà almeno di 7 mm, ma serve a creare condizioni simili a quelle naturali corporee,  e ad aiutare l’embrione a fare il percorso per raggiungere l’endometrio (quello che avviene naturalmente dopo qualche giorno dalla fecondazione).

  • CLINICHE E.: Che valori di progesterone si devono avere prima del tranfer?

LUCIA R.: Non tutti i centri valutano il progesterone in trattamenti di eterologa o trasferimenti di embrioni congelati; da noi si tiene in considerazione poiché, se ci fosse un valore alto (superiore ad 1) prima ancora di aggiungere la cura di ovuli, verrebbe sicuramente annullata la preparazione endometriale: vorrebbe dire che l’endometrio non è pronto per accogliere l’embrione. 

CLINICHE E.: A questo proposito qual è il ruolo e il supporto della clinica nella fase “dopo tranfer – prima del test delle ßhcg” ? (Ho notato che molte donne si sentono un po’ abbandonate in questa fase, per esempio alcune hanno dubbi sul progesterone, in quanto capita che il dosaggio in ovuli venga perso parzialmente andando in bagno…).

LUCIA R.: Su questo ultimo vorrei soffermarmi e ribadire quello che sempre dico alle mie pazienti: il progesterone usato vaginalmente è un medicinale oleoso e che si soglie col caldo del corpo. Si ha una forte sensazione di bagnato ma, non si perde una parte del farmaco.. Il medicinale è fatto in quel modo e il corpo prende tutto quanto serve, la parte oleosa è soltanto la pellicola che ricopre il medicinale. In modo da evitare i disturbi, consiglio di usarlo sempre sdraiate e di restare almeno 15 minuti in questa posizione. Dopo averlo assunto, usare un assorbente in modo da asciugare quanto possibile la zona ed evitare pruriti che sono gli effetti collaterali abituali. Noi siamo molto vicine alle pazienti, si chiama o si inviano vari messaggi per vedere come vanno e per infondere coraggio lungo questi 14 giorni di attesa che sappiamo sono momenti di grande ansia. Ma per quanto riguarda le cure da fare, è tutto chiaro dal momento del trasferimento perché io normalmente mi reco nella stanza della coppia, dopo la procedura, a leggerle con loro le istruzioni fatte dall’equipe medica, che riguardano: tempistica, prelievo per le beta, scorte di tutti i medicinali, si fanno le prescrizioni per acquistarne di più, se per caso ce ne fosse bisogno, ecc.

CLINICHE E.: Dopo quanti giorni dal tranfer si può ripartire per rientrare a casa?

LUCIA R.: Si può partire subito dopo, 3 ore massimo di ricovero nella propria stanza privata. Non è sconsigliato viaggiare, soltanto avere un giorno tranquillo, senza molta attività fisica, ma prendere un aereo, un treno o una macchina non è sconsigliato.

Una volta a casa, sarà necessario eseguire un test di gravidanza tramite analisi del sangue (ßHCG) nel giorno che indicheremo.. di solito 15 giorni dopo il trasferimento, con la cortese richiesta di inviare i risultati del test a Phi Fertility.

La nostra struttura ha anche degli alberghi convenzionati in città. Aiutiamo anche le coppie a fare prenotazioni e offriamo informazione sulla città, l’aeroporto e come raggiungerci comodamente.

LUCIA ROSELLON – Coordinatrice referente per l’Italia

PHI FERTILITY CENTER
Hospital Vithas Perpetuo Internacional
Plaza Dr. Gómez Ulla, 15 – Alicante – SPAGNA
tel: +34 965 23 03 97 / info@phifertility.com

 

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