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Intervista alla Dott.ssa Valeria Sotelo – UR VISTAHERMOSA

  1. Quali sono i fattori che influiscono sulla buona riuscita di un ciclo di PMA?

I fattori primordiali che portano a una gravidanza sono: un ovocita, uno spermatozoo e un endometrio ricettivo in un utero sano.

Pertanto, la buona riuscita di un trattamento di PMA dipende da diversi fattori:

  • La qualità ovocitaria. Non tutti gli ovociti prelevati sono di buona qualità e il fattore che determina il numero di ovociti di buona qualità è l’età della paziente e il suo stile di vita.
  • La qualità spermatica. Mediante uno spermiogramma è possibile determinare se il campione è adatto per ottenere un risultato ottimale.
  • La qualità embrionale. In un percorso di PMA, si osserva e controlla lo sviluppo e qualità dell’embrione durante 3 o 5 giorni di coltura. Una buona qualità embrionale influisce positivamente nella fase di impianto.
  • La qualità uterina. L’embrione verrà trasferito all’interno della cavità uterina, nell’endometrio. È essenziale una preparazione idonea dell’endometrio perché il trattamento riesca bene. L’endometrio dovrebbe presentare un aspetto trilaminare e uno spessore che oscilli tra i 7 e i 12 mm.
  • La qualità del laboratorio. È importante scegliere un centro con un laboratorio interno che offra le tecniche più innovative.

 

  1. Qual è la differenza tra un ciclo naturale e un ciclo sostitutivo?

In un ciclo naturale si utilizzano gli ormoni (estrogeni e progesterone) che la donna produce in un ciclo spontaneo. In un ciclo sostitutivo la preparazione dell’endometrio si può effettuare con l’aiuto di farmaci (estrogeni) per simulare il comportamento che l’utero avrebbe spontaneamente.

 

  1. Qual è la differenza tra un ciclo di doppia donazione da fresco e embriodonazione da congelato?

La doppia donazione da fresco consiste nell’eseguire una FIVET/ICSI utilizzando gameti che provengono da una dontrice di ovociti e da un donatore di liquido seminale per generare un embrione che si impianta alla fase di blastocista nell’utero di una donna ricevente. Si tratta del trattamento di riproduzione assistita che presenta la percentuale di riuscita maggiore.

L’embriodonazione da congelato consente di adottare embrioni di qualità che provengono da donatori con fertilità comprovata. Il tasso di sopravvivenza degli embrioni vitrificati è di quasi 100%. Si tratta di un percorso semplice, in cui si agevola la tempistica del trattamento e il costo si riduce notevolmente.

 

  1. Quali esami consigliate in caso di fallimenti di impianto o aborti ripetuti?

Per affrontare questi problemi riproduttivi la nostra clinica dispone di un’unità specializzata in fallimenti di impianto e aborti ripetuti in cui si applicano esami specifici.

Le cause degli aborti ripetuti possono rispondere a fattori genetici. Le anomalie genetiche e le alterazioni cromosomiche nell’embrione rappresentano il 50% degli aborti. Nella nostra Unità realizziamo uno studio genetico dell’embrione attraverso uno Screening Gentico Preimpianto (PGT-A) prima dell’impianto, con l’obiettivo di selezionare gli embrioni liberi da qualsiasi alterazione cromosomica.

Gli esami che richiediamo per uno studio di fallimenti di impianto sono: cariotipo maschile e femminile; FISH (Fluorescence In Situ Hybridizationdi spermatozoi); frammentazione del DNA spermatico; isterosalpingografia; ecografia 3D o isteroscopia.

Realizziamo, altresí, uno studio immunologico, uno studio di trombofilie e uno studio dell’endometrio.

 

  1. Offrite programmi di garanzia?

Sì, offriamo programmi di garanzia che prevedono un rimborso dell’importo fino al 100% se non si arriva al “bambino in braccio” e un costo fisso che comprende tutto ciò che si consideri necessario per una buona riuscita del trattamento:

  • -Follow up della stimolazione ovarica.
  • -Analisi del sangue ed ecografie.
  • -Fertilizzazione e trasferimento degli embrioni.
  • -Vitrificazione di embrioni in sovrannumero e custodia annuale.
  • -Tecniche integrative come MACS, Time Lapse, transfer di blastocisti, Embryoglue, scratch endometriale.
  • -Tutti i trasferimenti di embrioni vitrificati.
  • -Ricompensa economica della donatrice, in caso di ovodonazione.

La nostra equipe medica analizzerà ogni caso in profondità per valutare se si compiono i requisiti per poter accedere ai diversi programmi.

 

  1. Quali sono le percentuali di riuscita dei vostri trattamenti?

Ovodonazione: 67-70%

Embriodonazione: 50%

FIVET/ICSI: 40-50%

 

  1. Che esami genetici eseguite?

La nostra Unità di Riproduzione include al suo interno un Dipartimento di Genetica Riproduttiva per offrire una diagnosi clinica precisa e una consulenza genetica di malattie ereditarie. Riassumiamo brevemente gli esami genetici che eseguiamo:

  • -Test di compatibilità genetica, concepiti per minimizzare il rischio di avere figli con malattie ereditarie recessive.
  • -Pannelli di malattie ereditarie recessive. Le malattie ereditarie recessive sono quelle che si manifestano quando un individuo presenta una mutazione nelle due copie di un gene. Sono malattie poco frequenti e possono arrivare a interessare 1 di 100 persone. Lo studio di geni relativo a malattie ereditarie recessive in modo preconcezionale consente di ridurre al minimo il rischio di avere discendenti con questo tipo di patologie. Eseguiamo tre tipi di pannelli:
    • -Pannello basico, che studia i 15 geni che causano le malattie più gravi.
    • -Pannello che studia 36 geni.
    • -Pannello amplio che studia 552 geni.
  • -Cariotipo in sangue periferico.
  • MicroARRAYS/Array CGH. È la tecnica citogenetica più innovativa che risulta di grande utilità per la diagnosi di malattie genetiche.
  • -Studi genetici su donatori di gameti.
  • FISH di spermatozoi, che è lo studio dei cromosomi negli spermatozoi.-
  • Microdelezione del cromosoma Y.
  • Diagnosi preconcezionale e preimpianto.

 

    8. Quanti cicli di riproduzione di tipo omologo considerate “etici” per una donna che ha qualche possibilità di rimanere incinta con i propri ovociti, prima di passare ad un’eterologa?

Sebbene non esista un limite legale riguardo il numero di tentativi che si possono realizzare, esistono alcune raccomandazioni che aiutano a decidere se continuare ad eseguire trattamenti di tipo omologo o cambiare la strategia riproduttiva. Tali raccomandazioni si basano sulla percentuale di riuscita accumulata e per decidere se continuare con altri tentativi è necessario valutare i risultati ottenuti nei cicli precedenti. Il numero fino al quale dovremmo arrivare sono 3-4 cicli di FIVET.

 

  1. Come si selezionano le donatrici?

La selezione delle donatrice si articola in tre fasi: in una prima fase si effettua un colloquio personalizzato che prevede un test psicoattitudinale; nella seconda fase si valuta lo stato fisico, la storia clinica e la storia familiare attraverso un albero genealogico di quattro generazioni; la terza fase consiste in una serie di esami biochimici, sierologici e genetici e un’esplorazione fisica.

La selezione si realizza per fenotipo, gruppo sanguigno, Rh e, se necessario, si esegue un matching genetico. Utilizziamo gratuitamente la piattaforma FENOMATCH, che ci permette di garantire non solo la compatibilità tra donatore/donatrice e paziente, ma anche la massima somiglianza fisica e biometrica.

 

    10. Come e quanto influisce la qualità ovocitaria sul risultato in un trattamento di FIVET?  Esistono esami che permettono di verificare la qualità ovocitaria?

La qualità ovocitaria è uno dei fattori chiave per poter ottenere una gravidanza. Perché si produca la fecondazione, l’impianto e lo sviluppo embrionale, è necessario avere ovociti di buona qualità sia a livello morfologico che genetico. Esistono studi per valutare lo stato della riserva ovarica come, per esempio, il conteggio dei follicoli antrali mediante ecografia, l’analisi dell’ormone AMH o la determinazione della FSH in sangue.

Conoscere la qualità degli ovociti non è semplice. Nella fecondazione in vitro non esiste alcun esame che ci possa indicare se gli ovociti prelevati presentano alterazioni cromosomiche, a meno che non si esegua lo Screening Genetico Preimpianto (PGT-A) sugli embrioni generati. È possibile solo valutare la morfologia degli ovuli al microscopio.

 

  1. È sempre utile eseguire un test di ricettività endometriale?

Il test di ricettività endometriale (ERA) consente di classificare l’endometrio come ricettivo o non ricettivo a seconda dei parametri ottenuti in una donna fertile durante i giorni della finestra di impianto. In questo modo possiamo sapere qual è il miglior momento per trasferire gli embrioni dopo una Fecondazione in Vitro. Tale test è indicato in pazienti che presentano un utero apparentemente normale e uno spessore endometriale normale ma, nonostante ciò, riferiscono fallimenti di impianto.

 

  1. Che tipo di selezione embrionale eseguite? Trasferite blastocisti o anche embrioni in terza giornata?

Trasferiamo embrioni allo stadio di blastocisti, in 5ª giornata di coltura, in quanto presentano un potenziale di attecchimento maggiore. Selezioniamo attraverso la morfologia (blastocisti), attraverso la cinetica (sistema Time Lapse) o attraverso la genetica (PGT-A).

  1. Quanti embrioni consigliate di trasferire e in base a che aspetti decidete?

La tendenza attuale è trasferire 1 embrione sia in un ciclo da fresco che nel caso di embrioni vitrificati, per evitare il rischio di una gravidanza multipla. Per la decisione, bisogna tener presente diversi criteri come l’età della paziente, la qualità embrionale e la storia riproduttiva di ogni coppia.

 

  1. Un AMH molto basso, e un FSH buono, in una donna giovane, determinano un’irreversibile infertilità?

L’AMH si realizza attraverso un’analisi del sangue e presenta un valore affidabile, oggettivo, stabile nel tempo e che è indipendente dal momento del ciclo in cui viene determinato. Un valore di AMH basso predice una cattiva risposta alla stimolazione e pertanto il conseguimento di basso numero di ovociti con la fecondazione in vitro, però non definisce la probabilità di gravidanza. I valori normali dovrebbero essere in parallelo: AMH alto, FSH basso.

 

  1. Al contrario, cosa raccomandereste ad una donna di 41/42 anni con una discreta riserva ovarica che non riuscisse ad ottenere una gravidanza naturale?

Se raggiunge una gravidanza in modo spontaneo, dal momento che per età presenta un rischio maggiore di aborto, consigliamo un test prenatale. Se cerca una gravidanza e ha difficoltà, le opzioni sarebbero due:

FIV+PGT-A, per trasferire non solo gli embrioni dall’aspetto migliore ma gli embrioni cromosomicamente normali.

Ovodonazione, che è il trattamento di riproduzione assistita che offre tassi di riuscita più alti.

 

  1. In che cosa consiste la prima visita presso la vostra Unità? È obbligatorio venire in Spagna per la visita? Quante volte bisogna venire ad Alicante per il trattamento?

Durante la prima visita si esegure un colloquio conoscitivo con lo specialista, che analizza a fondo il quadro clinico dei pazienti. Si esegue un’ecografia, una prova di transfer ed eventuali esami pre-trattamento. Ci troviamo all’interno di una struttura ospedaliera, pertanto è possibile effettuare gli esami qua da noi la mattina stessa della visita.

La prima visita non è obbligatoria ed è possibile sostituirla con un colloquio in videoconferenza Skype.

 

  1. Cosa è la prova di transfer?

Si tratta di una simulazione del trasferimento di embrioni e consiste nell’inserire una cannula sottile e flessibile attraverso il collo uterino per ottenere informazioni di lunghezza, dimensione e rigidità della cervice. È una prova indolore e rapida che ci fornisce tutte le informazioni necessarie per poter un transfer di embrioni adeguato.

 

18. Quali sono i tempi di attesa per i diversi trattamenti?

Nella nostra Unità non abbiamo liste d’attesa per realizzare tutti i trattamenti di riproduzione assistita.

 

 

UNITÀ DI RIPRODUZIONE CLINICA VISTAHERMOSA

Avda. De Denia, 103
Alicante, 03015
Spagna

Ricezione: +34965269146

Clinica: +34965262405

info@urvistahermosa.com 

 

 

 

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