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Eterologa, la retromarcia della Regione Lombardia: si pagherà soltanto il costo del ticket, circa 500 euro

Anche in Lombardia si potrà finalmente pagare con il ticket la fecondazione eterologa, da poco introdotta dal ministero della Salute nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, cioé le prestazioni garantite dal servizio sanitario nazionale. L’annuncio è dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera di Forza Italia, che sottolinea: “La delibera sarà approvata nelle prossime settimane, ma avevo già preso questo impegno dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva rigettato il nostro ricorso contro la decisione del Tar che aveva bocciato le nostre delibere. Ci adegueremo alle altre Regioni e il costo del ticket si aggirerà intorno ai 500 euro. Aspettavamo la decisione del governo sui Lea e ora agiremo di conseguenza”.

Per la Lombardia guidata da Roberto Maroni si tratta di una vera e propria svolta. Finora la Regione si era opposta al documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e aveva confermato la scelta di far pagare l’intervento per intero. Con un costo da 1.500 fino a 4.000 euro, a seconda della tecnica di fecondazione scelta, sia a chi effettua l’eterologa all’interno della Regione e sia ai cittadini lombardi che sono costretti a emigrare in altre zone dell’Italia. Mentre le altre regioni avevano stabilito un costo variabile tra i 400 e i 600 euro, a seconda del ticket fissato per le varie prestazioni necessarie ad effettuare la fecondazione (esami del sangue, ecografie, eccetera).

Una posizione isolata che aveva sollevato enormi polemiche. Ci fu un violento scontro anche tra l’ex sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Maroni. “Non credo che la Lombardia non abbia le risorse necessarie per dare la possibilità di avere figli e di formarsi una famiglia a tutti quelli che, non certo per loro volontà, non possono farlo”, aveva dichiarato allora Pisapia. Al quale Maroni aveva risposto piccato: “Non possiamo spendere i soldi dei contribuenti per sostenere questa iniziativa. Preferisco spenderli per aiutare gli anziani, i giovani e le famiglie”.

Ora, però, la decisione del governo di inserire anche la fecondazione eterologa nell’elenco dei Lea obbliga la Lombardia ad adeguarsi. Un cambio di rotta che in passato aveva ripetutamente chiesto anche l’opposizione di centrosinistra al Pirellone. Il Pd, esortando la giunta Maroni “a fare come le altre regioni”. Mentre il Movimento Cinque stelle commentando la sentenza del Consiglio di Stato aveva osservato che era stata “cancellata una decisione retrograda”. Quella che era contenuta nelle due delibere approvate dalla giunta regionale nel 2014, dopo che la Corte Costituzionale aveva riammesso anche in Italia la fecondazione eterologa. In quella occasione, la giunta aveva stabilito che le coppie che volevano ricorrere a questa terapia dovevano pagare il costo intero. In base al principio di ispirazione cattolica secondo cui “i figli non sono un diritto, ma un dono”. Ora dovranno fare retromarcia.

Oggi la giunta regionale vara anche la sua manovra sulla riduzione del superticket sanitario da 30 a 15 euro a partire da febbraio e l’introduzione di un voucher una tantum di 1000 euro a favore degli anziani in condizione di non autosufficienza molto grave.

di ANDREA MONTANARI
Fonte: R.it MILANO
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