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Varicocele ed infertilità

Il varicocele è tra le patologie più diffuse che colpiscono l’apparato genitale maschile e secondo il Ministero della Salute è strettamente correlata a problemi di fertilità. Quando si parla di varicocele s’intende la dilatazione anomala delle vene situate all’interno dello scroto e deputate a drenare i testicoli dal sangue povero di ossigeno. Questa condizione produce un ambiente sfavorevole alla produzione degli spermatozoi. Le cause ancora non sono state chiarite e nella maggior parte dei casi, il varicocele è asintomatico; più raramente, è responsabile di disturbi, quali gonfiore e dolore scrotale, e può sfociare in complicanze, come l’atrofia testicolare e l’infertilità maschile.

In genere, per la diagnosi di varicocele, è fondamentale combinare un accurato esame obiettivo a un’ecografia scrotale; quest’ultima indagine è l’esame di conferma diagnostica. Se non causa sintomi e non altera la fertilità del paziente, il varicocele non necessita di alcuna cura specifica; al contrario, se è sintomatico o se è responsabile di infertilità, le indagini andranno accompagnate da un’analisi del liquido seminale per eventualmente rilevare una ridotta motilità degli spermatozoi (astenozoospermia) e una percentuale inferiore rispetto alla norma di spermatozoi con una normale morfologia (teratozoospermia). Il varicocele determina un aumento della temperature e una riduzione dell’ossigenazione del testicolo colpito.

Questa patologia è la principale causa d’ infertilità maschile perché causa un’alterazione della spermatogenesi per effetto delle alterazioni termiche del testicolo e della stasi venosa. Nei casi in cui occorre rimuovere il varicocele  si effettua una varicocelectomia, e attualmente sono disponibili diverse opzioni terapeutiche che comprendono metodiche chirurgiche e microchirurgiche, laparoscopiche e radiologiche. L ’approccio chirurgico consiste nella legatura delle vene spermatiche, con accesso alto quando a livello addominale, basso quando a livello scrotale, ed anche con l’utilizzo di mezzi d’ingrandimento ottico e microscopio-operatore (tecniche microchirurgiche). La scleroembolizzazione (per via transbrachiale o transfemorale) è una metodica radiologica endovascolare, minimamente invasiva per il paziente, con una rapida ripresa funzionale ed una scarsa incidenza di complicanze.

Nei casi in cui il trattamento non produce alcun miglioramento la soluzione più efficace consiste nella fecondazione assistita. Se il varicocele ha prodotto una riduzione moderata del livello di concentrazione e di motilità degli spermatozoi, la soluzione più efficace può essere l’inseminazione artificiale, che consiste ne l trasferire un campione di sperma trattato in laboratorio nell’utero della donna; se il varicocele abbia causato problemi più importanti si può ricorrere alla fecondazione in vitro, che comporta l’unione dell’ ovulo e dello spermatozoo effettuata in laboratorio per ottenere embrioni già fecondati da trasferire nell’utero. Qualsiasi sia la tecnica adottata le cliniche specializzate in fecondazione assistita assicurano alte percentuali di successo.

 

Foto di Hannah Busing su Unsplash