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Utero in affitto o Maternità Surrogata? L´importanza delle parole

Nella riproduzione assistita, le parole sono importanti, non solo perché definiscono le tecniche da utilizzare, ma anche a causa del valore emotivo che apportano.
Alla fine degli anni ’80, coloro che fecero ricorso alla fecondazione in vitro dovettero educare l’opinione pubblica in modo che l’uso di espressioni come “bambini in provetta” fosse abbandonato, e al giorno d’oggi i professionisti e le famiglie del mondo della Maternitá surrogata facciamo uno sforzo quotidiano per abbandonare l’uso del termine utero in affitto.
Proprio come parlare di “bambini in provetta” ha portato all’idea che i bambini nati grazie alla tecnologia riproduttiva non fossero “veri bambini”, l’uso del termine “utero in affitto” suggerisce che non ci siamo in un processo medico e sociale, ma prima in un semplice acquisto-vendita … nulla di più lontano dalla realtà.

La “Surrogazione di maternità” o “gestazione per altri (GPA)” 

è una tecnica di procreazione assistita in cui una donna, detta “gestante per altri”, o madre surrogata gestazionale provvede alla gestazione per conto di una o più persone, che saranno il genitore o i genitori del nascituro. Il ricorso a tale tecnica di solito viene sancito attraverso un contratto di surrogazione gestazionale; in esso, il futuro genitore o i futuri genitori e la “gestante per altri” dettagliano il procedimento, le sue regole, il possibile contributo economico per le spese mediche della gestante e per l’impegnativo percorso della gravidanza da intraprendere. La fecondazione può essere effettuata con spermatozoo (gamete) e ovuli sia della coppia sterile, sia di donatori e donatrici attraverso concepimento in vitro.
La “surrogazione”, in pratica, si ha quando una donna si presta a portare a termine un’intera gravidanza, fino al parto, con l’impegno di consegnarlo a una coppia determinata (in inglese Perspective o Intended Parents) a nascita avvenuta. Nel caso più frequente, l’embrione può essere concepito con l’ovocita di una donna che è fertile, ma che non può portare a termine una gravidanza per esempio per difetti uterini, di modo che, dopo la gestazione e il parto, il neonato venga riconsegnato a colei che è madre genetica, ma non gestazionale.
La “maternità surrogata” o “gestazione surrogata” quindi è una tecnica di riproduzione assistita, la più complessa, sì, ma non è un atto commerciale o il noleggio di una parte del corpo altrui; è molto spesso un atto di coraggio e grande forza interiore, da parte della madre gestante, che desidera aiutare una coppia a diventare una famiglia; possiamo dire che è anche un grande gesto d’amore e sacrificio che una donna possa fare, perchè in fondo ogni gravidanza porta con se pur sempre un rischio per la propria salute.

CHI SIAMO

In INTERFERTILITY lavoriamo ogni giorno con donne generose, che superano rigorosi esami medici e psicologici; e che sono disposti a donare la loro capacità di provvedere a coloro che, senza questo aiuto, non potrebbero avere i loro figli e le loro figlie. Queste donne non rinunciano ai loro corpi: fanno la loro vita normale, si prendono cura dei loro figli (dato che hanno già una loro famiglia), spesso lavorano (perché la maternità surrogata non è un lavoro), viaggiano … sono autonome e non cedono ” affittano “i loro corpi ai futuri genitori. Sono donne che meritano di essere rispettate e ammirate. Tutte loro sono coraggiose e ognuna ha le sue circostanze speciali. Con queste linee vogliamo chiedere a tutti di contribuire all’utilizzo corretto della lingua quando si parla di questo atto di solidarietà e di natura medica e sociale.

Approfittiamo anche per smantellare alcuni termini che vengono usati erroneamente:

Maternità surrogata o Gestazione per Altri: perché la donna che non esercita non vuole esercitare come madre. Quando c’è una madre, si tratta di quella donna che decide di avere un figlio e che cerca l’aiuto di altre persone per ottenerlo. In altri casi, come genitori single o partner maschili, semplicemente non c’è madre.

Utero surrogato: ciò che è surrogato è la gravidanza, che ovviamente si verifica nel utero della madre surrogante, ma che va ben oltre l’organo stesso.

Madre di affitto: Ancora una volta, la persona che esercita la maternità viene confusa (perché la donna incinta non è o non sarà madre), e un atto medico viene confuso con un atto commerciale.

Sicuro che continueremo a sentir parlare di utero in affitto o madre in affitto… però insieme otterremo che le parole cambino!!!

Volete saperne di più? Non esitate a chiamarci o scriverci e incontrarci di persona, per telefono o tramite Skype, saremo felici di rispondere a tutte le vostre domande.

 

 

 

 

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